giovedì 4 febbraio 2016

Dagli studi di etica emerge la necessità di un ripensamento dell'economia al fine di una trasformazione culturale che riporti le attività economiche al servizio del bene comune e conferisca un diverso orientamento alle attività finanziarie con un maggiore ruolo della finanza etica ed una responsabilizzazione morale degli intermediari finanziari e degli investitori

Dal momento che la finanza è parte integrante, in quanto strumento, dell'economia quanto sopra dovrebbe applicarsi anche ad essa; anzi tale applicazione rappresenta oggi una componente cruciale del più generale orientamento perseguito dagli economisti che sottoscrivono l'economia al servizio dell'uomo.


La "brama esclusiva del profitto" è una delle due "strutture di peccato" più caratteristiche della nostra epoca.
" una problematica attuale ed urgente è la valutazione morale del comportamento dei singoli all'interno di un sistema economico moralmente opaco, in particolare si tratta di valutare l'effettiva possibilità dei singoli di sottrarsi ai suoi massicci condizionamenti. Se da una parte si delinea cioè il dovere morale di riforma e di cambiamento di sistemi finanziari moralmente oscuri, dall'altra il singolo è vincolato all'astenersi da comportamenti in sé lesivi del bene morale, in particolare da forme speculative moralmente riprovevoli. L'avallo sociale e giuridico non esime da una responsabilità morale vincolante verso l'oggettività morale, una volta che quest’ultima è stata vista ed accolta"

(Fonte the Journal of Ethics and social science, Università San Tommaso d'Aquino, Roma)

L’atteggiamento del continuo desiderio di “avere di più” apre a una strada che è contraria alla natura dell’uomo: “questa cupidigia ti ammala, perché ti fa pensare soltanto tutto in funzione dei soldi”. (Papa Francesco)




 1Timothy 6:10 -- For the love of money is a root  of all kinds of evil. Some people,  eager for money, have wandered from their faith and pierced  themselves with many griefs.


il peccato dell'idolatria del denaro
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L'investimento responsabile individuale.

L’operatore privato, non intermediario, che segue i principi etici universali deve evitare di mettere a rischio i propri risparmi; può investire con un orizzonte a medio lungo termine.





DIFFERENZA TRA INVESTIMENTO E SPECULAZIONE
PROMEMORIA PER L’INVESTITORE PRIVATO SECONDO PRINCIPI ETICI
Le attività finanziarie come noto sono a base laica e quindi i servizi di investimento offerti lasciano esclusivamente al risparmiatore la responsabilità di operare in accordo ai propri principi morali di riferimento che portano ad evitare comportamenti speculativi pur se all’interno dei limiti di legge. L'attività di investimento, viceversa, è effettuata in un'ottica di medio-lungo periodo con l'obiettivo di ottenere una equa remunerazione tramite i dividendi senza azzardi sulle attese di rendimento sul capitale
Come  mantenere un profilo personale adeguato:
operare in borsa il meno possibile in maniera autonoma affidando la gestione dei propri risparmi ad un intermediario
investire in attività etiche
evitare lo studio e l’acquisto di qualsiasi strumento finanziario studiato per la ricerca del profitto a breve e brevissimo termine
preferire l’investimento in obbligazioni
evitare la ricerca del profitto tramite attività a breve e brevissimo termine in quanto  attività speculative e non di investimento
evitare l’attaccamento psicologico all’idea di far denaro 

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Il denaro in testa
"capace di riempire la testa dell'uomo come in una possessione" .
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Vite che ruotano intorno ai soldi, al desiderio di possederli, alla paura di perderli: l'ossessione, la dipendenza, l'angoscia, ... si finisce per ridurre una società al denaro come misura del valore non solo delle cose, ma della stessa persona.
L'uomo a una sola dimensione.Nella follia da denaro si corre il rischio di sostituire le banconote agli affetti..
"La società del denaro non coglie la bellezza del mondo e neanche il suo affanno, riduce l'uomo a un salvadanaio che si può rompere troppo facilmente, lasciando solo dei cocci.
Questa è la follia, oggi talmente diffusa da sembrare normale. Ma non lo è".
tratto dalla prefazione del libro "il denaro in testa" di V.A.- Rizzoli



Alla pagina dedicata un interessante articolo 




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